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"Come stanno i bambini?": l'Uisp prepara i Centri estivi multisport

In un webinar con 80 Comitati territoriali, l'Uisp ha messo in campo dati e discusso impostazione e metodologia

 

“Estate 2021: come stanno i bambini?. Era questo il titolo del webinar con cui l’Uisp si preparava, lo scorso giugno, all’avvio dei Centri estivi multisport 2021, raccogliendo intorno a questa domanda il parere di pedagogisti, psicologi e dirigenti dell’associazione in un seminario nazionale interno riservato ad operatori ed educatori. La domanda è stata riproposta questo pomeriggio, nel corso del secondo webinar dallo stesso titolo, dedicato all'analisi e al commento dei dati disponibili sulle attività trascorse, in vista della prossima estate. Sono intervenuti Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp; Loredana Barra, responsabile Politiche educative e inclusione; Patrizia Alfano, vicepresidente e responsabile del Dipartimento formazione e ricerca; Patrizia Minocchi, direttrice SE Sport Europa - Marketing Uisp. Insieme a loro sono state presentate esperienze dal territorio, con Alessandro De Paolis, direttore dell'impianto Fulvio Bernardini dell'Uisp Roma e Martina De Felice, presidente Uisp Macerata.

“Nel corso dell’ultima estate abbiamo visto quanto sia stato importante il ruolo e l’impegno dei centri estivi. Viviamo una fase storica molto delicata: l’emergenza sanitaria ha inasprito il conflitto sociale e le disuguaglianze, mettendo in evidenza le paure, i timori, lo stato di fragilità di molte famiglie”, ha detto in apertura Tiziano Pesce. “Il lavoro dei Centri estivi multisport rappresenta l’unicità della nostra associazione, con un’attenzione fortissima ai bisogni e alle esigenze dei più piccoli. Il mondo dello sport è la terza agenzia educativa dopo famiglia e scuola, ed è uno degli ambiti in cui quotidianamente si ha un incontro molto alto fra bambini ed adulti, con responsabilità nei loro confronti. L’ambito delle attività ludico motorie è tra i più delicati tra quelli che riguardano lo sviluppo psicofisico di ciascuno di noi”, ha proseguito il presidente nazionale Uisp, che si è soffermato sull'importanza della policy sui minori, realizzata insieme a Save the Children.

“La nostra policy sottolinea i temi legati ad abuso, violenza, maltrattamenti e punta ad operare con metodologie e didattiche sempre più partecipative. Abbiamo bisogno di maggiore consapevolezza, di lavorare sulla prevenzione, di adottare percorsi e procedure che possano dare risposte”, ha concluso Pesce, ricordando il Dl 36 di febbraio 2021 che riordina le disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici e che pone tra gli obiettivi la nascita di disposizioni specifiche a tutela della salute e della sicurezza dei giovani coinvolti nelle attività sportive.

Loredana Barra ha invece offerto la restituzione dei dati derivati dal questionario di monitoraggio dei Centri estivi multisport regione per regione. “E’ importante fare il punto sul lavoro che quotidianamente si fa sui minori nel periodo estivo: i Centri multisport possono essere considerati un fiore all’occhiello per i valori che portano avanti. ‘Come stanno i bambini?’ è la domanda che ci riproponiamo oggi per approfondire la nuova ottica che ci guiderà verso i Centri estivi 2022, con la consapevolezza di una situazione complicata come lo scorso anno".

"Ci troviamo di fronte ad una sorta di pandemia parallela. Il Covid ci ha lasciato un'eredità negativa non solo in termini di salute fisica ma anche dal punto di vista psicologico.Troviamo bambini che hanno disturbi del comportamento, disturbi della condotta, difficoltà nel distacco. La pandemia parallela colpisce la mente e il corpo. Oltre alla depressione, l’ansia, la rabbia, i reparti di degenza si sono visti invasi da adolescenti con disturbi alimentari e  deperimento fisico. Anche su questo, il monitoraggio stimola le pratiche di confronto e di scambio e aiuta ad individuare criticità e punti di forza, per mettere in atto strategie comuni”, ha detto Loredana Barra.

Il questionario di monitoraggio è stato inviato a 124 comitati territoriali, le risposte sono state circa il 70%. In totale, nel 2021, sono stati attivati dall'Uisp 250 Centri estivi multisport che hanno coinvolto 14.415 minori dai 3 ai 14 anni. Nel dettaglio, a partecipare sono stati 3264 bambini dai 3 ai 6 anni; 5543 bambini dai 7 agli 8 anni; 4079 bambini dai 9 ai 12 anni; 1385 dai 13 ai 14 anni; 144 bambini oltre i 14.

“Un punto critico è il coinvolgimento dei ragazzi di queste ultime fasce d’età, più difficili da richiamare. Bisogna ragionare sul loro coinvolgimento, perché hanno bisogno quanto gli altri di frequentare ambienti sereni ed educativi dove autodefinirsi e diventare adulti. Non sono più bambini, ma non sono neanche adulti. Lo sport può realizzare questa magia”, ha detto Loredana Barra. Dai dati si evince che non hanno aperto centri estivi 10 comitati al Sud, 5 al centro, 4 al Nord. Un dato critico, indice della povertà educativa che, specie al Sud, è molto alta. Come evidenziato da Loredana Barra, mancano politiche pubbliche e servizi sociali in grado di compensare le problematiche delle famiglie, la cui situazione si riversa sul mancato accesso ai centri estivi. Tra le motivazioni della mancata apertura dei centri estivi ci sono la mancanza di iscrizioni; il mancato accesso ai contributi; la mancanza di spazi. Successivamente, è stata offerta una panoramica dettagliata di quanto accaduto regione per regione.

Un altro importante dato emerso dal monitoraggio riguarda la disabilità. Infatti, l’88,5 per cento dei comitati organizza Centri estivi multisport a cui possono accedere i minori, ma solo se il costo dell’eventuale rapporto 1 a 1 è a carico di altri. Ciò significa che si inseriscono i minori disabili solo nel caso in cui esistono finanziamenti pubblici: per il 38 per cento dei comitati questa spesa è a carico delle famiglie che devono destinare una parte dei sostegni ai centri estivi. “La società indica quale sia la norma e lascia indietro i corpi non conformi. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, perché lavoriamo sull’inclusione e siamo orgogliosi dei dati. Esiste un principio di non discriminazione che viene attuato, ma non esiste una norma che ci obbliga ad accogliere i bambini con disabilità. Se un comitato ritiene di non poter accogliere un bambino con disabilità, può dichiarare la propria non idoneità”, ha detto Barra, sostenendo la necessità di incrementare la formazione dei territori rispetto a questo tema.

Successivamente hanno preso parole alcuni responsabili dei comitati territoriali, che hanno esposto alcune buone pratiche. Alessandro De Paolis, direttore dell’impianto Fulvio Bernardini dell’Uisp Roma, ha ricordato il suo inizio nell’Uisp proprio nei Centri estivi multisport. “Abbiamo sempre favorito l'accesso di bambini e bambine disabili, pur andando incontro a maggiori difficoltà a causa di sostegni pubblici insufficienti", ha detto De Paolis. Martina De Felice, presidente Uisp Macerata e coordinatrice dei progetti dei centri estivi del Comitato, ha invece ricordato come il centro estivo debba essere accessibile a tutti, sottolineando la necessità di lavorare ancora per migliorare alcuni aspetti della formazione.

Patrizia Alfano, vicepresidente nazionale Uisp, ha fornito invece delle risposte alle richieste dei comitati riguardo la formazione: “La formazione è continua, con un’innovazione e un aggiornamento costante di tutti i piani formativi. Gli obiettivi dei Centri estivi multisport non sono sempre gli stessi: organizzare un centro riguarda aspetti di relazione, famiglie, spazi”, ha detto Alfano commentando i dati.

Infine, è intervenuta Patrizia Minocchi, sottolineando l’importanza dei partner. “Siamo un passo avanti, ma ciò che dobbiamo fare è valorizzare verso l’esterno quello che siamo come rete. Noi non abbiamo sponsor, ma partner. Siamo portatori sani di valori, che esplichiamo e implementiamo nel territorio e nella pratica sportiva in tutte le diverse sfaccettature”. (a cura di Chiara Feleppa)